Come la cocaina influenza i rapporti sociali

 

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La Cocaina, dal 2008, è stata definita come la seconda droga illegale più trafficata al mondo. Si stima, infatti, che circa 14 milioni di persone ne siano consumatori. Come interpretare questa capillare diffusione? E quanto può essere interrelata con le dinamiche che governano l’aspetto relazionale di ognuno di noi? Ci domandiamo, inoltre, se esiste un grado di accordo con il luogo comune che vede la cocaina come sostanza stupefacente che facilita i rapporti sociali. Per poter comprendere quanto forte può essere l’incidenza sul piano interpersonale – e come essa si esprime-, dobbiamo innanzitutto aver chiaro come essa agisce a livello cerebrale.

In primo luogo, è possibile affermare che gli effetti a breve termine, sul piano neuropsicologico, possono essere estremamente vari: da una distorsione cognitiva, o delle capacità recettive (con sensazione di aumento delle percezioni), ad una accentuazione della reattività fisica e mentale con riduzione di fame e di sete. Spesso si assiste anche ad un incremento della libido sessuale, apertura relazionale ed euforia (dal quale ne deriva l’utilizzo, in passato, come antidepressivo e nel trattamento dalla tossicodipendenza da oppiacei).

Data la profonda influenza a livello comportamentale, negli anni è aumentato l’interesse verso l’incidenza delle diverse alterazioni cerebrali nella vita quotidiana. Il fronte della ricerca si è infatti incentrato sulla vastità di sindromi psicotiche causate dall’utilizzo di sostanze stupefacenti. Ad oggi, ad esempio, è ormai risaputo che i consumatori abituali di cocaina presentano spesso  difficoltà di concentrazione con deficit di attenzione ed un leggero peggioramento della memoria.

Alla grande quantità di studi, si aggiunge quello di Katrin H. Preller & Co. dell’Università di Zurigo, il quale mette in evidenza l’influenza estremamente negativa della cocaina nelle competenze sociali di chi ne fa uso. Lo studio ha coinvolto due principali gruppi: uno sperimentale di 80 consumatori della sostanza e uno di controllo composto da 64 soggetti, dei quali sono state osservate le reazioni emotive durante diverse dinamiche di gruppo. Attraverso il tracciamento del movimento degli occhi – detto “Eye tracking” -, è stata messa in evidenza la fatica a sostenere la cosiddetta “attenzione condivisa”, ovvero il mantenimento al centro dell’attenzione di ciò che è oggetto di interesse a più persone in un momento dato. I risultati rivelano che i consumatori cronici avrebbero una difficoltà ad adottare la prospettiva mentale degli altri. Quest’ultima si esprime con un basso livello di empatia emotiva e un minor coinvolgimento nell’interazione sociale, a cui corrisponderebbe una diminuita sensibilità e attivazione delle pupille.

Una seconda fase dello studio, attraverso analisi di Imaging cerebrale funzionale, dimostra che “consumatori di cocaina hanno una percezione dello scambio sociale meno positiva e gratificante rispetto alle persone che non usano questa sostanza stimolante” (cfr. Quednow, 2013). Parliamo infatti di un’attivazione ridotta della corteccia mediana orbito-frontale, area del cervello estremamente coinvolta nei meccanismi di ricompensa sociale.

A livello neuronale sappiamo che la cocaina blocca il recupero dal terminale presinaptico di un particolare neurotrasmettitore: la dopamina (vedi immagine). In generale, si crea un’interferenza a livello delle proteine di trasporto (Dopamine active transporter, DAT) adibite a facilitare l’assorbimento dall’esterno all’interno di un neurone  del neurotrasmettitore, una volta che esso abbia prodotto il suo effetto. Alterando la funzionalità delle DAT, si produce un aumento quantitativo di dopamina a livello delle terminazioni sinaptiche e un mutamento, a lungo termine, della quantità e dell’attività delle varie proteine che influenzano la funzionalità cerebrale.

Dai risultati di una ricerca pubblicati su “Molecular Psychiatry”, emerge che questi cambiamenti sono profondi e coinvolgono la struttura, il metabolismo e la segnalazione neuronale. È improbabile, inoltre, che questo tipo di cambiamenti possano facilmente regredire dopo l’interruzione del consumo di droga” (cfr. Nilesh Tannu, 2013).

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La grande quantità di sintomi presentati, risulta come un fattore di grande rilievo  nell’interazione interpersonale e comporta una drastica ricaduta sociale. La cocaina induce, infatti, il consumatore in una dimensione opposta rispetto ad una delle principali motivazioni per le quali spesso la si assume: rendere più disinvolte le relazioni sociali.

A partire da queste conclusioni, è necessaria un’ultima considerazione sul concetto stesso di “socialità”. Se da un lato, è possibile definirla come una “tendenza a sviluppare rapporti interpersonali”, dall’altro è bene prendere in analisi la grosse implicazioni che derivano dall’utilizzo di “rinforzi chimici” su di essa. Potremmo parlare, dunque, di socialità in una prospettiva diversamente idealizzata, nella quale sia possibile proporre un dialogo tra la libertà di assumere sostanze stupefacenti ed il sostentamento della grande fortezza che la naturale interazione sociale costruisce in ognuno di noi.

Per un approfondimento sui processi che governano la dipendenza da Cocaina si rimanda al seguente link

Roberto Gammeri0c74877

Info

 

 

Terminale presinaptico: area dell’assone del neurone portatore del messaggio che contiene neurotrasmettitori incapsulati in piccole sfere chiamate vescicole sinaptiche

La Dopamina è il prodotto chimico che media il piacere nel cervello. È rilasciata durante le situazioni piacevoli e stimola a cercare l’attività o l’occupazione piacevole. Ciò significa che l’alimento, il sesso e parecchie droghe di abuso sono egualmente stimolanti della versione della dopamina nel cervello, specialmente nelle aree quali il nucleus accumbens e la corteccia prefrontale. (Dott. Ananya Mandal su www.news-medical.net )


Bibliografia

Purves, D., George J Augustine, David Fitzpatrick, William C. Hall, Anthony-Samuel Lamantia e L.E. White, (2013) Neuroscienze.

Sitografia

Katrin H. Preller e Co., Functional changes of the reward system underlie blunted response to social gaze in cocaine users su  http://www.pnas.org/

Come la cocaina influenza il cervello, in:  http://www.lescienze.it/ (Le Scienze)

Gli effetti a lungo termine della cocaina, in http://www.lescienze.it/ (Le Scienze)

Rossi, C. Mortali, R. Spoletini, D. Mattioli, P. Zuccaro, Cocaina: l’andamento del fenomeno dai rapporti ufficicali, in http://www.iss.it/ (Istituto Superiore di Sanità)

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