Cos’è diventato il potere oggi?

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Nelle relazioni internazionali il dibattito è aperto: cos’è il potere? E ancora: come il processo di globalizzazione ha influenzato la sua natura? Una delle maggior criticità è proprio capire come  e se il potere, obiettivo principe di tutti gli attori del panorama internazionale, sia intrinsecamente mutato oppure se il processo di globalizzazione abbia solo determinato la nascita di nuove risorse e strumenti attraverso cui esercitarlo.

Il concetto di potere è da sempre elemento cruciale nello studio delle relazioni internazionali. Una delle definizioni maggiormente accettate è quella di Dahl secondo cui A ha potere su B, fino a quando può obbligare B a compiere azioni che altrimenti non compirebbe. Da qui il concetto di potere si delinea come la capacità di ottenere ciò che si vuole nonostante la resistenza altrui (cfr. Weber, 1947).

Inizialmente il potere viene rappresentato come monopolio degli stati, che, secondo un approccio realista,  tendono a massimizzare i propri profitti e a mantenere un equilibrio generale tra potenze.  Durante la seconda metà del ventesimo secolo, un nuovo approccio teorico colloca il potere in una dimensione più ampia, di natura relazionale (cfr. Baldwin, 2012), dove il potere non è più solo monopolio e risorsa, ma una relazione tra due o più attori, in cui aspettative, credenze e comportamenti giocano un ruolo fondamentale. È possibile considerare che questa nuova prospettiva sia emersa in relazione all’esigenza di spiegare e rispondere al processo di globalizzazione, inteso comImmagine2e crescente integrazione dei mercati internazionali, massiccia e libera circolazione di beni, servizi e informazione (cfr. Gillespie, 1997) e come allontanamento dal tradizionale sistema stato-nazione (Ibidem). Il processo di globalizzazione ha favorito, e tutt’ora promuove, una fitta interdipendenza economica, politica e sociale, resa ancor più forte a seguito della cosiddetta rivoluzione dell’informazione. Libera circolazione di persone, culture, e tecnologie sono solo alcuni degli elementi-chiave. I confini ormai sfumati tra il settore pubblico e privato, la rivoluzionaria riduzione dei costi di trasporto e l’onda digitale che ha travolto e stravolto la realtà attuale hanno guidato verso una progressiva complessità, che si risolve in un crescente stato di vulnerabilità. In queste condizioni la ricerca di una propria identità è diventata una necessità pressante per la gran parte dei cittadini del mondo. In questo quadro tutti gli agenti del sistema internazionale si sono trovati attori, e allo stesso tempo spettatori, di una realtà sconvolta, dove la necessità di avere e usare potere richiede nuove strategie. Il cosiddetto “impero informale” della globalizzazione (cfr. Grewal, 2003) esprime il proprio potere sotto forma di networks. Ogni network detta ed impone comportamenti diffusi ed accettati esercitando diverse forme di potere in ambito economico, culturale e sociale. Nell’era globalizzata, la crescente interdipendenza economica e sociale tra stati, costruita sulla convergenza di interessi, preme per un ambiente internazionale armonioso ed equilibrato, dove l’informazione e la sua tecnologia sono diventate due delle maggiori risorse di potere (cfr. Keohane & Nye, 1998). Nonostante l’intervento militare resti cruciale in alcuni domini delle relazioni internazionali, è ora compito dei governi riuscire ad integrare l’uso della forza con un efficiente sistema di informazione, che permette di godere di vantaggi strategici, fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi ultimi.

In conclusione, la natura ultima del potere è rimasta immutata, tuttavia ai suoi tradizionali mezzi e metodi di esercizio se ne sono aggiunti di nuovi. Avere potere significa ancora riuscire a raggiungere il risultato voluto, piegando la resistenza altrui. Tuttavia la comparsa di nuove risorse richiede l’impiego di un efficiente e più complesso meccanismo di integrazione tra strumenti differenti, all’interno di una struttura politica ancora geograficamente distribuita.

 Francesca Loffari12899811_10208211166852469_1363980157_n

Studentessa in Relazioni Internazionali presso l’Università di Bologna

Informazioni, contatti e articoli dell’autrice a questo link.

 Bibliografia

Baldwin A. D. (2012), Power in international relations, in Carlsnaes W., Risse T., Simmons B. A,Handbook for international relations, (1st ed.), London: SAGE Publications

Dahl R. A. (1957), The concept of power, Department of Political Science, Yale University

Gillespie P. (1997), The answer to globalisation is Europeanisation, The Irish Time

Grewal D. S. (2003), Network Power and Globalization , in Ethics & International Affairs, Vol 17

Keohane R., Nye J. S. (1998), Power and Interdependence in the Information Age, in Foreign Affairs, Vol 77, pp. 81-94

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