Tecnologie digitali e DSA: una combinazione vincente?

 

Nel panorama odierno le nuove tecnologie digitali possono rappresentare un valido aiuto per i soggetti con disturbi specifici dell’apprendimento; tuttavia il loro utilizzo non è esente da alcune criticità, le quali dovranno essere immediatamente riconosciute ed arginate in modo da non inficiare il corretto utilizzo di tali strumenti ai fini delle strategie di insegnamento-apprendimento rivolte agli alunni DSA.

Prima di entrare nel vivo dell’argomento, però, occorre soffermarsi brevemente sul concetto di DSA, nonché su quello di e-learning, restringendo il focus all’ambito didattico.

I disturbi specifici dell’apprendimento sono un gruppo eterogeneo di disturbi che si contraddistinguono per le notevoli difficoltà nell’utilizzo e nell’acquisizione delle competenze e abilità insegnate a scuola, in particolare le capacità di far di conto (discalculia), di scrittura (disgrafia/disortografia) e di lettura (dislessia), che tuttavia non dipendono da disabilità cognitive ma comportano il mancato raggiungimento degli obiettivi attesi di apprendimento rispetto alle potenzialità dell’allievo (cfr. Cornoldi, 2007). Questi disturbi devono essere differenziati dalle difficoltà scolastiche provocate da uno scarso insegnamento, da carenze di opportunità, dai fattori culturali oltre che dalle normali variazioni nei risultati scolastici, da difficoltà cognitive o emotive di altro genere che pregiudicano il normale rendimento scolastico (cfr. Simoneschi, 2010).

Per quanto concerne la diagnosi dei disturbi specifici di apprendimento essa non può essere effettuata – per quanto riguarda la dislessia, la disgrafia la disortografia – prima della fine della classe seconda della scuola primaria, mentre per quanto concerne la discalculia la diagnosi non può essere formulata prima della fine della classe terza.
Da diversi anni la scuola italiana ha iniziato a sensibilizzarsi circa la problematica dei disturbi specifici di apprendimento, per molto tempo trascurata se non addirittura negata e liquidata con le etichette di svogliatezza e pigrizia, spesso attribuite agli allievi con DSA. Tale sensibilizzazione è stata possibile grazie alla legge 170 dell’8 ottobre 2010, entrata in vigore nello stesso anno sotto la definizione di Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico.
Nella fattispecie, il quinto articolo della legge sopra menzionata prevede l’uso di strumenti sia compensativi che dispensativi: i primi sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria – ad esempio sintesi vocale, registratore, tabelle, mappe concettuali – mentre i secondi consentono all’alunno di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, potrebbero risultare difficoltose o non utili al fine di migliorare il livello di apprendimento.

L’uso della tecnologia ai fini del miglioramento del rendimento scolastico sta diventando ormai abitudine consolidata all’interno degli istituti scolastici, grazie anche al suo reperimento all’interno del mercato a costi inferiori rispetto al passato.
Tutto ciò ha favorito l’adozione degli strumenti elettronici per sostenere l’apprendimento degli alunni con DSA.
Tuttavia, occorre preliminarmente sottolineare che tali strumenti devono essere sostenuti da un’adeguata alfabetizzazione informatica e soprattutto non devono essere utilizzati in modo acritico ed inconsapevole; come asserisce Salandi (2010):  «Gli strumenti e le misure compensative sono da considerare dei mediatori didattici, che non risolvono il problema, ma permettono al bambino di contenerlo, compensarlo, aggirarlo e quindi gli consentono di raggiungere, in relazione alle potenzialità personali, gli obiettivi di apprendimento previsti per la classe frequentata».
In base alla differente tipologia di disturbo, è possibile utilizzare appositi strumenti elettronici.

Per la dislessia, ad esempio, è estremamente utile utilizzare:

  • la sintesi vocale, che permette la quasi totale autonomia nella lettura dell’alunno con dislessia, tuttavia possono essere commessi errori nei tempi, nelle pause e nell’intonazione, inoltre tale sintesi vocale non è sempre utilizzabile in classe.
  • i software OCR, che permettono di possedere testi leggibili da software di sintesi vocale, ma la qualità della trascrizione potrebbe essere non abbastanza buona; infine i testi digitali ePub consentono la creazione di testi interattivi arricchiti da video, immagini e suoni al fine di rendere più ho comprensibile il contenuto, presenta però lo svantaggio di necessitare di applicazioni specifiche al fine di essere letto.
  • i testi digitali (come il formato ePub).

Per quanto riguarda la disgrafia e/o la disortografia, la scrittura al computer è uno strumento efficace, poichè l’utilizzo della tastiera permette di identificare le lettere in modo più agevole ed il testo creato viene automaticamente ordinato e spaziato, oltre al fatto che può essere modificato in caso di errori. Tra le criticità di tale strumento è possibile rilevare il necessario possedimento di un training specifico per la scrittura veloce al computer.
Per quanto concerne la discalculia, sembra banale a dirsi, ma uno degli strumenti compensativi più utili e facili da utilizzare è la calcolatrice, che consente maggiore rapidità nell’eseguire i calcoli; In ogni caso occorre sapere in quali parti del compito utilizzarla, essa può anche essere adoperata al fine di sperimentare proprietà numeriche ed algebriche in autonomia.

Uno studente con DSA non ha necessariamente bisogno di tutti gli strumenti digitali presenti sul mercato, in quanto occorre selezionare quelli maggiormente congrui al caso specifico; inoltre la scelta di tali strumenti dipende da diversi fattori:

  • l’età del soggetto;
  • i punti di forza personali;
  • il grado di scolarizzazione;
  • le propensioni individuali e le difficoltà da compensare;

In conclusione le nuove tecnologie si possono rivelare utili ai fini di permettere l’acquisizione di nuove conoscenze e/o competenza degli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento, tuttavia sarebbe un errore pensare che la loro semplice adozione possa risolvere il problema; occorre, al contrario, utilizzarle in modo critico e consapevole, al fine di renderle maggiormente congrue agli obiettivi prefissati preliminarmente. É quindi necessario educare al corretto utilizzo delle tecnologie digitali, facendo sì che esse siano adeguate agli scopi prefissati dai professionisti dell’educazione.

 

Samantha Santacroce

Info

 

 

 

 

Bibliografia

Cornoldi, C., (2007) Difficoltà e disturbi dell’apprendimento, Bologna, Il Mulino.

Sitografia

Legge 8 ottobre 2010, n.170, Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico, gazzetta ufficiale n. 244 del 18 ottobre 2010.
www.istruzione.it/esame_di_stato/Primo_Ciclo/normativa/allegati/legge170_10.pdf

Simoneschi G. (a cura di), La dislessia e i disturbi specifici di apprendimento: teoria e prassi in una prospettiva inclusiva, in Annali della pubblica istruzione n.2, 2010.
www.inclusione.it/wp-content/uploads/2012/11/API2_2010_cliccabile.pdf

Schiavo G., Mana N., Mich O., Arici M., Tecnologie digitali e DSA, 2016.
http://www.canalescuola.it/images/stories/documenti_attivita/iprase_tecnologie_digitali_e_dsa.pdf

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