Perché ridere fa bene: la risata come terapia

Secondo il dizionario Treccani il termine “risata” indica il ridere una volta e in modo aperto, sonoro e prolungato; è connesso, pertanto, all’allegria franca, schietta e intensa. 

Nonostante spesso tutti noi possiamo vivere momenti particolarmente difficili, è importante trovare anche un solo motivo per ridere, poiché rappresenta una chiave per migliorare la nostra salute e il nostro benessere psico-fisico.

Infatti, la risata:

  • può essere uno strumento per aiutare a combattere le malattie cardiovascolari poiché produce un abbassamento della pressione sanguigna. Inoltre, libera le endorfine, che sono sostanze chimiche prodotte dal cervello, nell’organismo con quattro effetti principali: calmante, antidolorifico, euforizzante ed immunostimolante (Lorenzini, 2008).
  • La risata agisce anche sulla respirazione e sull’apparato muscolo-scheletrico, dilatando i vasi sanguigni, aumentando l’apporto di ossigeno e migliorando la circolazione (Cerritelli, 2013).
  • Ridere produce un aumento dell’immunoglobulina e permette un abbassamento del livello di cortisolo conosciuto come l’ormone dello stress, che determina una diminuzione dell’ansia (Fioravanti, Spina, 2006). 

La risata produce molti benefici anche a livello psicologico. Uno studio, in cui sono state coinvolte 50 donne, ha indagato gli effetti positivi della risata sulla depressione (Cha e Hong, 2015). È emerso che dopo solo cinque giorni di intervento è stato rilevato un aumento della serotonina che ha provocato una diminuzione della depressione. Lo stesso tema è stato affrontato anche in un altro studio che ha dimostrato che 30 minuti di risata al giorno possono diminuire significativamente la depressione nei partecipanti (Jaya et al, 2014). Oltre a migliorare la depressione, la risata può aumentare la soddisfazione personale (Shahidi et al. 2010) e la qualità di vita e del sonno (Ko e Youn 2011). Come detto, ridere comporta il rilascio di endorfine nel sangue che determina una diminuzione di stress e ansia, inoltre, viene anche incrementata la produzione di melatonina, l’ormone che regola il ritmo di sonno-veglia. 

ridere risata

È stato dimostrato, inoltre, che la risata e l’umorismo sono efficaci nella riduzione dei livelli di ansia (Moore, 2000) e di tensione in situazioni stressanti (Cann, et al 1999). In particolare, l’umorismo può essere un’ottima strategia di coping, ovvero un modo per ridurre lo stress in maniera “adattiva”. Infatti, permette di reinterpretare la situazione stressante cambiando il punto di vista e rendendola meno minacciosa (Dionigi e Gremigni, 2010). Questo è stato dimostrato anche in uno studio in cui sono state coinvolte sei persone affette di depressione maggiore a cui è stato chiesto di partecipare ad una formazione per migliorare le loro capacità umoristiche (Felkenberg et al, 2011). Dopo otto settimane, i partecipanti hanno avuto un significativo miglioramento dell’umore e hanno valutato le capacità umoristiche utili per far fronte alle avversità.  

Le applicazioni della risata 

Esiste una scienza che studia ed applica la risata e le emozioni positive in funzione di prevenzione, riabilitazione e formazione che si chiama Gelotologia (dal greco γελς – riso). Il precursore di questa scienza è stato il Dott. Norman Cousins, un divulgatore scientifico che, grazie ad una cura a base di risate, vitamina C ed alimentazione naturale, è guarito da una spondilite anchilosante, una malattia infiammatoria che colpisce le articolazioni della colonna vertebrale, rendendola meno mobile e flessibile con conseguente limitazione dei movimenti.

La Gelotologia viene applicata nel settore sanitario, in particolare con i bambini, ma anche con altre tipologie di pazienti. Uno dei rami della Gelotologia è la “Terapia del sorriso”, che viene definita dal dizionario Lo Zingarelli (2009) come una “disciplina che studia le potenzialità terapeutiche del buon umore e del riso”. In un’altra definizione si pone l’accento sul fatto che questa branca indaga il fenomeno del ridere, con particolare riguardo alle sue potenzialità terapeutiche (Dionigi e Gremigni (2010). Lo studio sul ridere evidenzia sia la sua funzione preventiva che quella riabilitativa, con l’obbiettivo di migliorare la qualità di vita delle persone, analizzando ogni punto di vista (ibidem). 

ridere risata

La “Terapia del sorriso” è diventata famosa grazie al film del 1998 Patch Adams interpretato dall’attore statunitense Robin Williams. La pellicola è basata sulla storia della vita del Dr. Hunter “Patch” Adams, medico, attivista e scrittore americano, e sul libro “Salute! Curare la sofferenza con l’allegria e con l’amore” del Dr. Adams e Maureen Mylander, uscito nel 1993. Nel film si racconta l’idea di Patch Adams di far vestire da clown medici e infermieri per sollevare il morale dei pazienti, soprattutto quello dei bambini. In un primo momento, la sua idea non è stata ben accolta perchè a livello culturale i medici sono visti come figure serie e professionali, ben lontani, quindi, dall’immagine dei clown. Successivamente, Patch Adams è riuscito a concretizzare la sua idea che ha portato i piccoli pazienti ad essere più distesi e felici, reagendo meglio alle cure e ai farmaci.  

Ridere, quindi, è un comportamento che indica un interesse verso l’altro, per dimostrare simpatia e per attirare l’attenzione. Inoltre, la risata è davvero contagiosa poiché si attivano i neuroni a specchio che riflettono le azioni degli altri (Fioravanti e Spina, 1999) Infatti, quando si osserva una persona compiere un’azione, per empatia nel nostro cervello si attivano gli stessi neuroni che si azionano quando si compie quella stessa azione, preparando il proprio sistema nervoso ad imitare il gesto altrui. 

Per sottolineare l’importanza della risata, nel 1998 è stata istituita la “Giornata Mondiale della Risata” da parte del medico indiano Madan Kataria, fondatore del movimento internazionale dello Yoga della risata; si celebra la prima domenica di maggio in tutto il mondo. La capacità di ridere e far ridere rappresenta, quindi, una dote preziosa, che tutti possono applicare nella propria vita per far stare meglio se stessi e gli altri. Soprattutto nella nostra società, la risata diventa uno strumento fondamentale a cui far ricorso per alleggerire un po’ le nostre giornate e riuscire a sdrammatizzare anche nelle situazioni più critiche e complesse. 

“Non c’è niente al mondo di così irresistibilmente contagioso come il riso e il buonumore ” – Charles Dickens 

 

Francesca D'AmbrosioFrancesca Chiara D’Ambrosio

Info

 

 

 

 

Bibliografia 

Holt, C.A.K., Calhoun, L.G. 1999. The roles of humor and sense of humor in responses to stressors. Humor: International Journal of Humor Research 12

Cerritelli, R. 2013. La terapia dell’umorismo. Metodi e pratiche per il benessere personale e relazionale. Roma, Carocci Editore

Cha, Mi Youn e Hong Hae Sook. 2015. Effect and Path Analysis of Laughter Therapy on Serotonin, Depression and Quality of Life in Middle-aged Women. Journal of Korean Academy of Nursing 45 (2)

Dionigi, A., Gremigni, P. 2010. Psicologia dell’umorismo. Roma, Carocci Editore 

Felkenberg, I., Buchkremer, G., Bartels, M., Wild, B. 2011. Implementation of a manual-based training of humor abilities in patients with depression: A pilot study. Psychiatry Research 186

Fioravanti S., Spina L. 1999. La terapia del ridere, RED, Como 

Jaya, Rani George e Jacob Vineetha. 2014. A study to assess the effectiveness of Laughter Therapy on Depression among Elderly People in Selected Old Age Homes at Mangalore. International Journal of Nursing Education 6 

Ko, Hae-Jin e Chang-Ho Youn. 2011. Effects of laughter therapy on depression, cognition and sleep among the community-dwelling elderly. Geriatrics Gerontology 11 

Lorenzini, D. (2008). Il sorriso come terapia. Sovera Edizioni

Moore, D.B. 2000. Make Them laught. Therapeutic humor for patients with grief-related stress or anxiety. Adv Nurse Pract 8

Shahidi, Mahvash, Ali Mojtahed, Amirhossein Modabbernia, Mohammad Mojtahed, Abdollah Shafiabady, Ali Delavar e Habib Honari. 2010. Laughter Yoga versus group exercise program in elderly depressed woman: a randomized controlled trial. Geriatric Psychiatry 26

Lo Zingarelli – vocabolario della lingua italiana (12° Edizione). Bologna: Zanichelli editore 

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